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17 Re: l’apice creativo dei Litfiba

17/09/2023


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Da un punto di vista creativo, 17 Re è probabilmente il punto più alto dei Litfiba, proprio perché arriva in un frangente dove ogni cosa è al posto giusto: crescita artistica, esperienza, grande feeling tra i componenti della band, assenza di particolari vincoli discografici o commerciali, l’incoscienza della gioventù che porta a esplorare e il desiderio di sperimentare. Tutti fattori che contribuiscono in modo determinante a innalzare il livello di ispirazione complessivo. Così al riguardo Gianni nel volume Fuori dal coro. La vera storia dei Litfiba di Federico Guglielmi:

7 Re è stato la massima espressione libera dei Litfiba, nel senso che tutti e cinque siamo riusciti a inserirci ciò che volevamo: per noi questa cosa, che non è mai successa né prima né dopo, era il vero punto di forza del disco.

Ne viene fuori un’opera solenne, che consegna a una quindicina abbondante di brani l’essenza dei Litfiba di allora. Nei testi Pelù non utilizza ancora il registro diretto che lo caratterizzerà, ma possiede un tratto più evocativo: la fulminante Resta che apre l’album è dedicata alla tragedia nucleare di Černobyl′, con riferimenti che lasciano ampio spazio all’interpretazione. In tre minuti estremamente densi, la band fiorentina sembra aprirsi a un’energia vitale rinnovata, come a dichiarare fin dal principio che, con le nuove produzioni, è pronta a scavalcare le atmosfere di Desaparecido e collocarsi in uno spazio più ampio e aperto a influenze diverse, senza snaturare il proprio percorso.
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Fonte: Humans vs Robots
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