A pochi secondi dalla fine non ci resta che ridere
16/05/2023

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Romanzo di genere apocalittico, di sopravvivenza, vanta più precedenti discostandosene con personalità: dall’invenzione di Daniel Defoe, il Robinson padre di tutti i sopravvissuti moderni (e Dumaurier lo cita nel corso delle sue ruminazioni) al Lionel dell’Ultimo uomo di Mary Shelley e soprattutto all’Adam de La nuvola purpurea di Matthew P. Shiel, di cui appare diretto erede.
Cronaca del disastro come ne seguiranno a frotte, anche se la sua singolarità è data dal ruolo centrale dei bambini. Un romanzo a ben vedere ucronico, perché Messac dedica nella prima parte alla ricostruzione degli eventi che conducono al conflitto, una vera e propria storia alternativa redatta da Dumaurier fino al suo ricordo di un tragico annuncio, l’ultima frase di un notiziario, prima di non saper più nulla di quello che sta accadendo sul pianeta: “L’Africa non risponde più”. Anche Messac a un certo punto smise di dare segnali di sé e rimase ignorato in seguito (Sadoul) dalla sci-fi transalpina, che va detto ha fatto del proprio meglio soprattutto nel fumetto
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