A scuola dal carcere

25/05/2022


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Eh sì, perché questo libro, nel momento in cui ci racconta con le scelte minute come organizzare, liberare, ricaricare di dignità il tempo, lo spazio, tutta la vita di ogni giorno in carcere, nel momento in cui attraverso la prassi ci dice a lettere di fuoco «che la persona che ho difronte, chiunque essa sia, non è il reato che ha compiuto», che ognuna di quelle persone «preesisteva al carcere e a quello che era accaduto, esisteva prima del reato che aveva compiuto», ecco, in quei momenti ci svela come possa esistere a partire dal luogo apparentemente più lontano, la possibilità di mostrare ai nostri figli e alle nostre figlie come la dignità dello Stato, della Costituzione, del bene comune che si fa carico di non lasciare indietro, di non cancellare nessuno, sia possibile storicamente e non solo negli astratti propositi dei libri o delle parole degli insegnanti.
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Fonte: La letteratura e noi
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