Anna sta coi morti – Daniele Scalese
16/05/2023

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In quest’epopea del cedimento Enzo è la spalla e il punto di vista. Colui che racconta e nel mentre si racconta. Del ragazzo apprendiamo il passato, l’abbandono del padre e la morte prematura della sorella, i flashback dei primi incontri con la compagna, schegge di ricordo che ne tratteggiano un’identità sensibile, vulnerabile, imperfetta al pari di chiunque si trovi improvvisamente al cospetto di una cosa tanto grande. Nel susseguirsi delle pagine il punto di vista di Anna è un bisturi italico che squarcia la prosa.
Scalese è bravo a raccontare gli spigoli acuminati di un rapporto costretto al confronto continuo. Muoversi tra le vite di Anna ed Enzo è come camminare in un pavimento di specchi infranti, ci si può ferire in ogni momento e ogni appiglio apparente può rivelarsi una frana. In questo compromesso al naufragio, la voce dell’autore rivela una ferocia chirurgica che fa leva su frasi brevissime e pagine che si risolvono in pochi paragrafi, ancora una volta la parola si fa strumento di incisione, eviscerazione, analisi.
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