Attentato allo stadio Colombes
19/11/2023

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Il calcio, ben lontano dall’essere un semplice strumento di distrazione per le masse e tantomeno un veicolo di fraternità tra i popoli, si ritrovò a recitare la parte del luogo perfetto per le rivendicazioni politiche algerine. E d’altronde non poteva essere altrimenti, dato che il football era divenuto negli anni uno dei terreni su cui gli indipendentisti avevano costruito la propria identità nazionale: non era un caso che uno dei leader del FLN, Ferhat Abbas, era stato il presidente dell’USM Sétif, mentre un altro importante politico nazionalista, Ahmed Ben Bella, aveva addirittura vestito la maglia dell’Olympique Marsiglia nella stagione 1939/40. Davanti al folto pubblico della finale della coppa nazionale, disputatasi proprio nella capitale francese, il FLN mise in scena il più spettacolare atto politico della guerra fino a quel momento, andando a colpire uno dei simboli della supposta unità nazionale rivendicata dal potere transalpino. Ali Chekkal, ex-vicepresidente dell’Assemblée Algérienne, era un politico musulmano da sempre sostenitore del colonialismo e della subordinazione dell’Algeria alla Francia, ciò che negli occhi di Ben Sadok e dei suoi compagni di lotta era indiscutibilmente un traditore della causa nazionalista.
Inizialmente, Ben Sadok aveva assicurato di aver agito su propria iniziativa e di non avere legami con alcun gruppo politico, ma nel corso del lungo interrogatorio notturno aveva infine confessato di fare parte del FLN e di essere stato scelto per compiere l’attentato tra un gruppo di nordafricani residenti a Parigi.
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