Barbero, quegli eserciti di ragazzi vulnerabili su rive opposte
30/04/2022

Non è la rosa, non è il tulipano… ma sono mille papaveri rossi
Lo stile narrativo sapientemente utilizzato da Alessandro Barbero è fortemente sincopato, riproduce il ritmo spontaneo e spezzettato del racconto orale. A tratti si fatica a reggere questa estrema frammentazione, ma è uno sforzo che viene ripagato ampiamente dalla totale immedesimazione che si viene a creare con il protagonista del libro. Il lessico scabro e asciutto rende inoltre perfettamente il terrore che attanaglia i soldati all’approssimarsi di una nuova battaglia. Un linguaggio crudo colpisce come una folata di vento gelido, ma è funzionale alla resa di un’atmosfera intrisa di razzismo e crudele misoginia.
Quegli eserciti schierati su rive opposte, appaiono oggi ancor più drammaticamente vicini alla nostra realtà, quei ragazzi si mostrano in tutta la loro essenza vulnerabile ai colpi del nemico.
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