Blue Nude (1977)

16/04/2022


Luigi Scattini, uno dei padri fondatori del genere “mondo-movie”, tenta con questo film di descrivere il microcosmo del sottobosco dei filmetti porno americani, strizzando perfino un occhio allo snuff. Siamo nella seconda metà degli anni ’70 e, prendendo a pretesto il sogno americano di un giovane emigrato italiano, tale Gerardo Amato (fratello minore di Michele Placido), il regista descrive una New York piuttosto squallida e sporca, in stile “Taxi driver” e “Un uomo da marciapiede” nella quale tutto è lercio: dai bassifondi ai teatrini in cui il protagonista si esibisce come strip-man per finire agli improvvisati e strampalati set dei “loop” hard girati all’interno di un appartamento (ovvero quei cortometraggi porno diffusissimi negli anni ’70 della durata di 10/15 minuti con scene all sex che partivano con un banale preambolo: idraulici, tecnici della tv, elettricisti e affini entravano in casa e dopo 2/3 battute finivano a letto con la signora di turno che apriva loro la porta…
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Fonte: il mio vizio è una stanza chiusa
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