Bubble
09/05/2022

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In questa Tokyo sommersa, si radunano dei ragazzi, per lo più orfani. Vai poi a capire perché, visto che tutto quello che fanno è gareggiare a rotta di colla per spartirsi i viveri necessari alla sopravvivenza. Atto di ribellione verso la società? Noia? Esibizionismo? Chi può saperlo, l’importante è avere su schermo il solito coacervo di stereotipi impegnato in azioni spettacolari.
E di stereotipi di certo non mancano a “Bubble”: Hibiki è il più classico “bel tenebroso” che come da copione si scopre avere un passato triste. Mentre Uta è la più classica waifu “magica”, misto di tutte le Nezuko, Cheza, Nyu e Rei Ayanami che si siano viste e riviste nel corso di circa trent’anni di sekaikei al cinema e in televisione.
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