Caccia allo Strega. Intervista a Gianluigi Simonetti
07/06/2023

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Se non si occupano di definire un canone, allora verso cosa i premi indirizzano la loro attenzione?
La dimensione dei premi è legata al presente, e questo è un aspetto che contrasta con l’idea di canone. Il canone, che è sempre storicamente determinato, ambisce però a resistere al tempo; al contrario i premi letterari li vedo intrisi di attualità, molto interessati a cogliere lo «spirito del tempo». Naturalmente i premi letterari più prestigiosi sono attenti alla qualità letteraria, ma in modo molto filtrato da quello che noi crediamo sia oggi la qualità, perciò hanno una capacità relativa di decidere i «libri che rimarranno».
Se poniamo lo Strega quale caso di studio, possiamo dire che ha sicuramente partecipato alla formazione di un canone della narrativa del Novecento. Però basta accostarlo ad altre proposte canoniche per accorgersi delle sue numerose lacune, per verificare quanti autori ormai canonici – come Gadda, Fenoglio, Calvino o Pasolini – non hanno vinto.
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