Cannes 2023. ANATOMIA DI UNA CADUTA di Justine Triet, recensione del film vincitore
09/06/2023

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Samuel, insegnante per ripiego e scrittore frustrato e mancato, invidia il successo ottenuto dai libri di Sandra, che a sua volta si sente prigioniera di quella casa e di quella vita che le ostacola la carriera. Una storia avvelenata, tossica. Triet, senza troppo forzare in proclami dalla-parte-delle-donne e facili metooismi, suggerisce come l’asimmetria nel successo sociale tra lui e lei, soprattutto quando a essere riconosciuta è lei e il penalizzato è lui, sia una delle dannazioni di coppia della nostra contemporaneità, mostrando attraverso il dispositivo del thriller come la rivalità, la lotta darwiniana per sopravvivere e emergere nel mondo sia penetrata all’interno della coppia e l’abbia devastata. Il resto è una sceneggiatura di precisione ingegneristica, dove anche l’immancabile colpo di scena è, oltre che inaspettato, pure verosimile, il che non accade spesso nemmeno nei migliori gialli (si potrà ancora dire: gialli?). Applausi e Palma.
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