Claudio Caligari: una vita difficile
07/02/2022

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3) Uomo di lago. L’unico regista italiano a dormire nelle stazioni. Rigoroso senza essere elitario, esigente per l’immagine, aristocratico e distante solo con un paio di occhiali da sole. Un universo di disparità che aveva capito Marco Ferreri, chiamandolo un discepolo senza bottega.
4) Nel girato del documentario “Se c’è un aldilà sono fottuto”, guarda sempre in camera: sa che l’attrazione è lui che sta morendo, come se dicesse al cinema «solo ora ti rendi conto che esisto».
5) «A bello su tutte le rote».
6) Quando un cornetto Algida è correlativo oggettivo. Una passione che somma l’apice del piacere nella panna montata con granella di nocciole all’ennesima “svorta”. Poesia che si potrebbe riassumere solo nel lungomare di Ostia o in un verso di Lucio Dalla: «Io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato».
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