Coachella: prendere o lasciare
29/04/2022

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In definitiva, quello che mi sento di dire è che Coachella sia esattamente tutto quello che immaginate. Dalla A alla Z. Ci sono le line up che spesso assomigliano a una macedonia male assortita, ci sono i branchi di attention-seeker che passano le ore a farsi foto in posa, ci sono le code spaventosamente lunghe per esperienze assolutamente marginali come farsi fare la manicure o comprare NFT. I prezzi di cibo e bevande sono in linea con quelli del latte in polvere in Venezuela e la qualità degli stessi lascia oltretutto abbastanza a desiderare. C’è tutto tutto tutto quello per cui non ci sarei mai voluto andare. Eppure mi trovo nella scomoda posizione, a distanza di qualche giorno, di non riuscire a trovare un motivo valido per non consigliarvelo.
OK, forse l’unica cosa che davvero mi ha fatto incazzare è stato che era vietato consumare alcolici e energy drink sui dancefloor. In poche parole: per evitare che i minori di ventuno anni – una percentuale per altro molto esigua – avessero accesso alle suddette bevande, la stragrande maggioranza del pubblico era costretta a ad ammassarsi in delle aree recintate, come i fumatori all’aeroporto, per bersi una cosa e tornare nella mischia invece che godersi un live in pista con un bel bicchiere fresco fra le mani.
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