Con Saunders alla ricerca della giusta frequenza
07/12/2022

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Che si tratti di informazione, di social network, di cultura o di politica, l’impoverimento riguarda tutti e — segno di malcostume fin troppo accettato e condiviso anche ai giorni nostri — consente ai messaggi strillati e semplificati di prevalere su tutto il resto, relegando il pensiero e l’approfondimento a fastidiosi rumori di fondo.
Ecco perché, viaggiando al confine con il Messico oppure parlando di un capolavoro di Mark Twain e rievocando Kurt Vonnegut, addentrandosi nell’asfittica opulenza di Dubai o redigendo il Manifesto del CUA (“Contrari a Uccidere per Astrazione”), George Saunders dispiega un’interessante tesi, di fatto elaborata nel saggio di apertura, ovvero: bisogna spegnere questi megafoni e accendere il cervello.
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