Daniela Ranieri, un felice stradario
15/04/2022

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Troviamo in questo romanzo-fiume una specie di dizionario di tutte le male condotte, errori, meschinità del maschio aggressore, su cui l’autrice infierisce senza pietà, lasciandosi ben di rado sedurre fino in fondo, conquistare dalle loro manovre, di cui viene stendendo appunto una guida dettagliata, ironica, ricca di una casistica straordinaria. Per condurre un compito di questo genere senza dubbio la Ranieri rinuncia a una qualche continuità a livello di trama, il romanzo si articola in tanti capitoletti, ognuno dei quali consacrato a stigmatizzare, a ironizzare su qualche tic o difetto o pretesa inconsulta del maschio conquistatore, con tutta la casistica che conosciamo bene proprio attraverso le opere smilze prodotte dal main stream. Infatti il maschio per non concedersi mai fino in fondo ha sempre pronta la via d’uscita, questione di figli di cui si deve far carico, oppure di una moglie che non si sente di abbandonare, e neppure intende rinunciare ad accogliere altre tentazioni femminili. Ma c’è un altro ingrediente fondamentale a caratterizzare, a rendere enorme, straripante questa narrazione, è la parte spettante a lei, alla donna.
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