Dio non ha salvato la Regina | In Translation
20/12/2022

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The Crown è a metà strada tra le due tipologie di narrativa storica. La prima stagione è ambientata nel territorio di Scott, infatti gli eventi dell’episodio finale si svolgono esattamente sessant’anni prima la data di uscita del 2016; la quinta stagione inizia nel 1992, ovvero trent’anni fa, nel passato recente prediletto da Dickens. Dunque, la serie si pone al di là della soglia che divide la memoria vivente da quella storica. Qual è l’effetto di una tale dilatazione temporale? Innanzitutto, gli spettatori sono costretti a leggere gli eventi storici di cui hanno memoria attraverso la lente di quelli che non ricordano, a rendersi conto che il segmento di storia a loro familiare è influenzato almeno in parte da echi e richiami provenienti da un’epoca più lontana. La lotta della principessa Diana per affermare la propria individualità all’interno della famiglia reale appare ancora più infausta se presentata come la continuazione di quella della principessa Margaret.
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