Divine Divane Visioni (Novissime) – 84
30/06/2022

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1397 – Ozark Season 4, part 2 di Bill Dubuque e Mark Williams, USA 2022 • Poco da aggiungere rispetto a quanto scritto in precedenza (qui). Ozark è (stata) una serie con tutti i difetti e pregi (effimeri) della nuova serialità. L’ho subita e ora, all’ultima stagione, la vivo con sentimenti altalenanti. Se penso a Breaking Bad, là c’era una coralità coerente, un universo risolto, dove tutto quello che veniva toccato narrativamente aveva un suo senso nell’affresco generale. Sapevamo perché era lì, da dove arrivava, come sarebbe finita (c’era una finalità). Qui in Ozark invece sembra tutto casuale e in molti casi lo è: entrano ed escono personaggi secondo convenienza effettistica. Tutte le attività della famiglia Byrde (economiche, politiche, diplomatiche, affettive etc.) durano lo spazio di una breve costruzione fino al colpo di scena e al prossimo giro, dimenticando conseguenze e destini. Ogni serie insomma pare ripartire da capo, senza uno svolgimento complessivo coerente. Poi ovviamente lo svolgimento è divertente (diverte proprio, nel senso che ti fa spostare lo sguardo, ti inganna facendoti distrarre), gli attori sono molto bravi, la fotografia è interessante (luci fredde fino all’acidità, senza colori caldi). Ma io rimpiango – per dire – tutto l’affresco delle prime due stagioni del mondo southern, pian piano perso per quanto il sud sia ancora il luogo dove tutto si svolge. Quei riti, quella signorilità antica mescolata a una certa rozzezza, la fede, il white thrash, l’etica redneck… tutto smarrito nella virata verso Narcos. Tant’è la serie ha tenuto comunque bene ma, ripeto, l’impressione è che si sia alzata l’asticella sempre, sfiorando il ridicolo e giocando apertamente con l’implausibile, purché lo spettacolo reggesse. Così si fanno gli ascolti, certo, ma non la storia, eh no.
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