Dostoevskij, l’occhio e la penna

21/06/2022


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Nell’Occhio e il segno Claudia Olivieri (Rubbettino 2003), ispirandosi all’opera di Baršt prima che fosse tradotta in italiano, ha analizzato la triangolazione visiva del rapporto di Dostoevskij con l’arte: tra Dostoevskij soggetto d’arte e Dostoevskij oggetto d’arte intercorre un momento mediano, quello dell’arte soggettivizzata, in cui l’autore pensa per immagini e domina la materia grezza dell’idea attraverso il disegno.

Se il grande Bachtin ha centrato le sue ricerche sulla parola dialogizzata del romanzo polifonico, Baršt ha il grande merito di restituire la vasta sensibilità visiva di Dostoevskij, nutrita dalla parola stessa e con essa in vivo rapporto.





Fonte: Antinomie
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