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E se l’Italia facesse pace con Lucio Battisti?

12/09/2022


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I dischi “bianchi” di Battisti (così chiamati in base al colore che domina le loro copertine) presentano sonorità moderne per l’epoca: dance, elettronica, new wave, techno e drum’n’bass. Tastiera, sintetizzatore e batteria elettronica dominano la scena; le sonorità artificiali sincopate, a volte spaziali, possono ricordare David Sylvian, i New Order o i Garbage. La musica sembra scritta per essere messa durante una serata in discoteca negli anni ’80 e ’90: non possiamo incolpare Lucio se la dance dell’epoca fosse basica, e se è invecchiata male. La voce di Battisti spazia dal divertente rap di “Ecco i negozi” al falsetto di “La voce del viso”, ma si fa anche robotica in “E già”.
I testi di Panella all’epoca ci sembravano solo degli incomprensibili “cadaveri squisiti”, oggi forse siamo maturi abbastanza per cominciare a capirli, o almeno per non osteggiarli.
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Fonte: On the Rock!
nel canale: musica