Elliott Smith: storia di una cometa
24/09/2023

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Di Elliott serbiamo diversi ricordi: la musica che va dritta al cuore, l’espressione malinconica, un’aura da segnato che, di nuovo, sembra sorgere da pensieri che prendono forma a posteriori. Come per Kurt Cobain, Mark Linkous e Vic Chesnutt, anche nel suo caso sappiamo dire con esattezza dove eravamo nel momento in cui abbiamo appreso la notizia. E quel momento ci si è congelato nell’anima da spartiacque che accomuna tutti, ma non per morbosità: casomai, per il bisogno di trovare chi ha il coraggio di raffigurare fantasmi che appartengono a ognuno e di sentirci meno soli.
Nel gioco di dualismi risolto tramite una manciata di dischi, ha una logica che il capolavoro si intitoli Either/Or: partendo da Søren Kierkegaard, spiega che le terze soluzioni non sono contemplate, che tocca scegliere tra consegnarsi all’infinita bellezza dell’universo oppure soccombere in un mondo privo di senso. Trascinati dal dubbio svelato nell’Amleto, noi resistiamo e sopravviviamo. Altri no, però lasciano orme per le quali saranno ricordati in eterno. Alla fine, è questo che conta.
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