ENRICO GANNI

17/07/2021


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Enrico Ganni aveva il dono di saperlo piegare all’italiano, questo movimento; di farlo apparire naturale, non estraneo o almeno non inadeguato alla nostra lingua, offrendomi piaceri e armonie, svelandomi possibilità nuove. Houellebecq non me ne vorrà, spero, se quel giorno ho comprato Effi Briest invece del suo romanzo (ho rimediato in seguito) e se considero il ripensamento favorito dall’incontro con la mia amica un colpo di fortuna. Da allora ho fatto mio quasi ogni libro tradotto da Ganni (me ne mancano solo un paio fuori di catalogo) imparando e godendo a ogni pagina. Ganni aveva un predilezione particolare per Goethe e in Dalla mia vita la lingua tocca vertici che stordiscono.
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Fonte: Tommaso Pincio
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