ERASERHEAD
29/04/2023

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Chi (ri)guardando oggi Eraserhead può non pensare a Twin Peaks al palesarsi di drappi e tendaggi, al comparire di quelle geometrie ora note che compongono pavimenti di spazi che sembrano sale d’attesa per l’ignoto e l’inconcepibile? Chi può non pensare al Lynch a venire di fronte a quelle lampade a stelo appoggiate al muro a illuminare il quadro (dello schermo) in una maniera così peculiare? E all’udire quei rumori? Quelle scariche elettrostatiche? Qui c’è già il David Lynch che ameremo di più e che in quel 1977 irrompeva con una creatura informe tutta da catalogare (auguri!) che se ne infischiava di ogni senso se non di quello di un mondo altro (sogno, inconscio, chiamatelo come vi pare) che non concede grossi appigli al reale, nonostante le varie letture posteriori sul terrore della paternità (anche accettabili se vogliamo, come si diceva qui sopra).
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