Fantastico e condizione umana, Funetta sulla scia di Sàbato

13/12/2022


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Mi addentro in un territorio fantascientifico e avanzo l’ipotesi che di fondo, sottotraccia, Funetta abbia affrontato scientemente e coscientemente una riflessione sull’arte, in particolare sulla scrittura. Tutto ciò che i protagonisti dicono sul cinema è perfettamente calzante anche alla letteratura. «Bisogna cambiare registro» disse tra sé Alexandre, dal nulla. «Tornare alle origini, a quando l’arte e la fame erano la stessa cosa. Dobbiamo essere uomini che dipingono scene di caccia in una grotta, affamati che cacciano e disegnano nello stesso momento e con i medesimi strumenti». È questo che Funetta ha in mente: tornare alle origini. I suoi personaggi sono, nella istintività ragionata dei loro pensieri, null’altro che uomini della grotta che dipingono scene di vita.
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Fonte: LuciaLibri
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