Filosofia del gaming: “la cameretta delle meraviglie”

23/05/2023


[…]
La cameretta degli adolescenti, a partire degli anni Ottanta e Novanta, va pertanto vista come una vera e propria “riattivazione” delle camere delle meraviglie (le cosiddette Wunderkammer o Kunstkammer): quel luogo insolito che eruditi e principi tendevano a realizzare tra il xvi e il xviii secolo, raccogliendo insieme minerali e oggetti curiosi, opere d’arte e macchine, nonché dei singolari “automi”.

Una forma di collezionismo bizzarro, a prima vista. Ma nelle Wunderkammer, nelle camere delle meraviglie, vi si trovava accostato e unito ciò che poi abbiamo pensato in maniera separata: arte e scienza, bellezza e tecnica, gioco e utilità.

Nell’esperienza del gaming – nella stanza profonda che spesso lo rende possibile – ciò che nelle camere delle meraviglie era semplicemente raccolto e collezionato adesso prende vita, mettendo in moto e combinando i propri elementi. Quelle collezioni bizzarre già secoli fa avevano indicato la strada, portatrici di una grande filosofia nascosta: tra forme naturali, artistiche e meccaniche non vi era contraddizione, tutto rientrava in un grande impulso giocoso e creatore della natura.
[…]





Fonte: Nazione Indiana
nel canale: libri-e-lit-blog