Free as a bird machine
18/09/2023

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In questi giorni di settembre 2023, come gli esperti indie avranno già capito scrollando velocemente questi paragrafi pensando “e allora accidenti, quand’è che parla dell’album postumo di Sparklehorse?” sto ascoltando l’album postumo di Sparklehorse. Ovvero di Mark Linkous, che si è tolto la vita nel 2010, e che aveva lasciato nel cassetto una collezione di canzoni che tredici anni dopo ascoltiamo per la prima volta*. Mi sono fatto gli scrupoli di cui sopra, ho cercato di qua, ho letto di là: all’epoca del suicidio le canzoni erano (sembra) praticamente pronte e quindi le sentiamo nelle versioni che presumibilmente il cantautore americano aveva in mente di pubblicare. Persino la scaletta era già decisa, compreso il titolo: Bird Machine. Ciò che hanno fatto il fratello Matt Linkous e la cognata Melissa Moore, membri della band e supervisori della pubblicazione, è stato chiamare alcuni passati collaboratori di Mark per prendere quelle registrazioni (alcune fatte da Steve Albini, alcune fatte dallo stesso Mark a casa) e ottimizzarle per renderle pubblicabili. Nei credits relativi alla produzione figurano Alan Weatherhead (registrazioni e produzione), Joel Hamilton (mix), Greg Calbi e Steve Fallone (mastering).
E quindi, ibernato nel 2010, liberato nel 2023, che effetto fa oggi Bird Machine?
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