Gli atleti dopo la fine
06/06/2023

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Non si tratta nemmeno di competere con se stessi. Si cerca solo di andare avanti, di non mollare. L’avversario è un miscuglio subdolo e trasformista di pigrizia, stanchezza, esaurimento, depressione eccetera. Potete dire «no más» quanto vi pare. Poi, dopo averlo detto, dopo aver sputato il paradenti ed esservi fatti togliere i guanti, potete rimettere il paradenti, infilarvi di nuovo i guanti e ricominciare per tutto il tempo che vi va. E nessuno se ne accorgerà. Il bello di questo tipo di ritorno è che avviene in modo invisibile, prima delle dimissioni e della pensione. Infatti può accadere più volte nel corso di una normale e produttiva settimana lavorativa.
Con il ritorno dentro trama e ordito del tessuto stesso dello sport, non sorprende che il ritorno dopo il ritiro sia talmente comune che appendere i guantoni, o la racchetta o le scarpe, possa sembrare una preparazione a usarli di nuovo. «Solo una persona con la genuina arroganza di un Rimbaud o di un Cantona poteva dichiarare di ritirarsi e farlo davvero» scrive Don Paterson. «Basta un ritorno sul palcoscenico per dimostrare di essere solamente una scimmia ammaestrata».
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