Guadalupe Nettel | Il corpo in cui sono nata
24/05/2023

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Sono figlia e sono stata bambina, sono madre e non sarò mai Nettel e quel che si trova qui è un grande miscuglio di identità in flusso. A fare da sfondo c’è un’epoca non lontana che assume però una rilevanza per me relativa, perché i legami di prossimità creati dal prendersi cura di qualcuno – indipendentemente dal sangue – sono un assoluto. Quel che succede, anche, è il bisogno di interrogarsi sull’attendibilità della memoria, sul potere irriducibile del filtro del tempo e della nostra capacità di sopravvivere all’avverso o alle felicità che non sappiamo contenere.
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