Guardare non è vedere. Che cosa ci ha lasciato Alessandro Leogrande

19/05/2023


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Guardare non è vedere. Il lavoro di Alessandro offre al lettore la possibilità di comprendere ciò che pure ha davanti agli occhi (e magari ce lo ha avuto per anni) ma che altrimenti non metterebbe a fuoco. Ad esempio i contrabbandieri. Per me sono delle presenze familiari. Quando vivevo a Bari li incontravo a ogni angolo di strada, so come parlano, come vestono, che facce hanno, in quali quartieri abitano. Ma qual è davvero la loro storia? Come nasce la loro attività? Che rotte segue? Quali interessi muove? A quali altri anelli della catena del traffico di sigarette sono legati questi uomini? Che ruolo giocano i governi? E le multinazionali del tabacco? Tutto ciò molti di noi lo capiranno meglio grazie al lavoro di Leogrande. Stessa cosa quando Alessandro si occuperà di migranti, di caporalato, quando scriverà delle lotte studentesche, di neofascismo, di guerre più o meno lontane, del razzismo in Europa, di scuola, repressione, populismo, politica e, naturalmente, del sud.
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Fonte: Lucy sulla cultura
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