Il bosco oltre la frontiera. Ripensare il concetto di natura in Tundra e Peive, La collina dei conigli e Credere allo spirito selvaggio
09/06/2023

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Così in Tundra e Peive le visioni che hanno i personaggi non sono semplici forze naturali che reclamano il loro posto nel mondo distrutto dagli umani, ma la consapevolezza che in quella che chiamiamo natura c’è posto per tutti, che della speranza di può ricostruire. Ecologia, sembra suggerire il romanzo di Adams così come quello di Matteoni, non significa che l’uomo è solo capace di distruggere e che per questo va odiato, ma che le forze in campo sono molteplici e se ognuno fosse capace di scendere dal piedistallo che si è creato sarebbe forse capace di trovare un modo per convivere insieme a tutte le altre creature. Quella che è, in fondo, una basilare lezione antispecista. Tundra l’ha imparata sulla propria pelle di bambino prima e folletto poi:
Che i cuccioli sono stati uccisi, le loro carcasse ovunque, come l’impronta del bastone. L’inverno mi apre come un coltello e io non posso muovermi da qui. Il bene esiste, mamma, lo sai? Parli come un bambino, mi dicevi, hai solo sette anni, mi dicevi – e il resto, quello che non potevo capire, l’ho capito allora nel bianco che dà la sepoltura.
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