Il divorzio tra élite e popolo

27/01/2023


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Di fronte a quella che Sábato definisce la “più grande accumulazione di risentimento che abbia mai registrato la storia del nostro paese”, il mondo progressista si dimostrò del tutto incapace di restare – per usare le parole di Gramsci, che Sábato conosceva bene poiché era ne aveva tradotto i Quaderni – “a contatto coi ‘semplici’ e in questo contatto trovare la sorgente dei problemi da studiare e risolvere”. E quel che è peggio: il mondo progressista decise di rimpiazzare questa mancata “connessione sentimentale” con un altro sovvertimento dell’ordine democratico. Togliendo, tramite le macchinazioni dello Stato profondo, al popolo la sua alternativa nella Storia. Da qui una seconda, grande epifania di Sábato: il risentimento non è un “attributo esclusivo della moltitudine: è stato e continua a essere anche un attributo dei suoi detrattori. Con certi leader della sinistra è successo qualcosa di così grottesco, come quei medici che si arrabbiano con i loro pazienti se questi non migliorano con le cure che gli hanno prescritto”.
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Fonte: Il Tascabile
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