Il mio pasto nudo

24/05/2023


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Siamo vivi ora e adesso, se la vita è un dono, il dono lo si scarta per tutto il tempo che stiamo al mondo. Ma chi vive l’heavy metal in modo totalizzante, accetta questi dogmi, consuetudini, queste regole non scritte e ne fa uno “stile di vita”.
Non io. Ecco perché non “sono del mondo heavy metal”, mai lo sono stato e mai lo sarò.

Attenzione, questo non significa che non ami questa musica, la adoro, mi trasmette tantissimo, ma la vivo in modo collaterale, personale, e staccata da quello che è la militanza fatta in un certo modo. A me piace sopratutto unire alla parte istintiva ed emozionale, quella razionale e analitica, se no non scriverei come un ossesso di musica, con grande fervore.
Frank Zappa diceva che scrivere di musica è come danzare di architettura. Ebbene, per me è il contrario. Proprio perché gravita nell’ambito dell’irrazionale, i gusti e le preferenze personali sono diverse e soggettive, spesso gli appassionati disprezzano il tentativo intellettuale di codificare tutto questo.
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Fonte: Sdangher 2.0
nel canale: musica