Il Mister

25/08/2022


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Purtroppo non avevo mai conosciuto nessuno che fosse in grado di raccontarmi qualcosa di concreto sui suoi anni di Brest, al confine tra Polonia e Bielorussia, dove un Mister incurante del freddo era giunto pur di seguire quello che era stato il suo grande maestro, il signor Prospero Flores, che non lo chiamava Mister ma Ragazzo. Le uniche cose che sono riuscito a sapere (e che mi sembrano attendibili) sono che il Ragazzo-poi-Mister passava dieci ore al giorno accanto al mentore imparando a giocare sfrontatamente all’attacco e di sera si chiedeva in camera a fumare e leggere Goncharov, Pruszynski, Cvetaeva, Gogol’, Chodasevic, Nalkowska e Turgenev, cercando di trarre l’ispirazione giusta per scrivere qualcosa di suo. Non ho idea se abbia davvero mai scritto niente, magari qualche riga su un quaderno finito chissà dove. Eppure, non posso fare a meno di vedere quelle parole immaginarie come se fossero ovunque, sparse per casa come nei nostri libri di scuola, capitoli pregni di povertà e coraggio, tellurici commenti sulla condizione dei poveri, che anche quando hanno qualcosa da raccontare se ne stanno sempre zitti.
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Fonte: L'ultimo uomo
nel canale: calcio