Il presente imploso: Grande nave che affonda di Andrea Cappuccini
20/03/2023

[…]
Col romanzo d’esordio Grande nave che affonda, il classe 1991 Andrea Cappuccini ha aperto l’otturatore su una suburra diversa dalle mostre delle atrocità divenute standard soprattutto per la forza pervasiva e persuasiva di cinema e serie TV. Anziché un precipitare brusco nel tramonto di tutti i valori, tra le fauci di un presente sempre più cinico e brutale, Cappuccini fa emergere la stasi di un tempo viscoso, l’inerzia di giorni svuotati di futuro, uno sprofondare lento ma vertiginoso nell’indeterminatezza, situazione che affiora soprattutto nella linea d’ombra tra metropoli e periferia, luogo ibrido e cicatriziale dove il gioco ipnotico della civiltà ad alto tasso tecnologico è già in corso ma non ancora a pieno regime, quindi più debole e inarticolato, anche se decentralizzazione e gentrificazione già macinano le particolarità e le distanze, togliendo senso al concetto stesso di periferico, non fosse perché lo propaga ovunque in un vasto progetto di decentralizzazione.
[…]