Il silenzio immobile prima della tempesta: la saga dei Barrøy

22/04/2022


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«Nessuno può lasciare un’isola, un’isola è un cosmo in miniatura, dove le stelle dormono nell’erba sotto la neve».

Nei primi decenni del ‘900 gli isolani sono solo cinque: il nonno Martin, i suoi figli Barbro e Hans, Maria, la moglie di Hans, e Ingrid, la loro bambina, che ha tre anni. A Barrøy vivono anche diversi animali, selvatici e allevati: pecore, un cavallo, gabbiani, edredoni che, per parte dell’anno, vivono in simbiosi con la famiglia, una gatta. Le loro barche, unico tramite con le altre isole e la terraferma, sono soltanto a vela, e così resteranno. Ogni anno, da gennaio ad aprile, Hans parte verso le isole Lofoten con il fratello maggiore, che abita su un’altra isola, per pescare. Le donne, rimaste a casa, cavano la torba per tenere le stufe accese, si occupano delle pecore, preparano da mangiare. L’isola sembra essere autosufficiente, se non fosse che la scuola è sulla terraferma, così come le occasioni di commercio. «Il denaro [è] il più deprimente tra i legami che li tiene ormeggiati alla terraferma».
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Fonte: Il rifugio dell'ircocervo
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