“Il tempo ci cambia ma ci lascia immutati”. Intervista a Michael Bible
23/09/2023

[…]
L’ultima cosa bella sulla faccia della terra è un romanzo dal respiro ampio e dal ritmo serrato: un atto di amore e di fiducia nei confronti della letteratura, che non risente di nessun contemporaneismo, non ammicca mai. Scelte letterarie tanto precise, come pesano, se pesano, nel contesto di oggi? Qual è l’immagine che ti ha spinto a scrivere questa storia?
Amo i romanzi brevi. Un grande romanzo breve può creare uno stato d’animo e un’eco che nessun lungo romanzo door stop può creare. A questo proposito guardo a Samuel Beckett. Ciò che si lascia fuori da una storia può essere importante quanto ciò che si decide di tenere dentro. Inoltre, mi piacciono i romanzi che si possono leggere in uno o due momenti. Può essere di grande impatto quando si legge qualcosa tutto in una volta invece che in un lungo periodo di tempo. Per me anche quei romanzi hanno il loro posto, naturalmente, ed è comunque un’esperienza che mi piace, da lettore. Preferisco, però, quando qualcosa di breve mi cattura e continuo a pensarci anche dopo aver finito. Un po’ come una buona poesia che, come si dice nel Sud, “ti si attacca alle costole”.
[…]