Il treno dei bambini – Viola Ardone

07/05/2022


[…]
Amerigo viene risucchiato nell’evento della partenza all’improvviso, non si fida, le dicerie sono oltretutto tante. I comunisti, secondo le voci, vogliono portare i bambini a morire, gli tagliano la lingua, le mani, li portano in Russia. L’eco delle dicerie investe i vicoli, eppure le madri portano i loro figli ai treni, scelgono di fidarsi, perché ogni altra cosa sarebbe migliore di quella vita. Le madri sentono che in quella partenza c’è realmente un’opportunità.
Dopo il viaggio, la Ardone sceglie di narrare l’accoglienza. L’orizzonte è cambiato, ci sono case, un letto, vasti campi coltivati, profumi di pane fatto in casa, regalini, feste di paese, abbracci, buoni voti a scuola. L’Emilia, prevalentemente agricola e per questo capace di rispondere subito al bisogno,  abbraccia questi figli della fame e lo fa come una madre opulenta e generosa.
[…]




Fonte: Io, la letteratura e Chaplin
nel canale: libri-e-lit-blog