La morte dell’individuo e la grande estasi del soggetto collettivo
16/01/2023

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Sfruttando la propria biografia in modo radicalmente diverso da altri prototipi di celebrità, ogni genere di influencer – da quello commerciale a quello intellettuale e politico – annulla la distanza tra sé e il pubblico, dando vita a un meccanismo di promozione infinita del proprio essere (ed esserci), che diventa così il prodotto da vendere sul mercato.
Questo concentrasi costantemente del soggetto su sé stesso, piuttosto che sulle strutture a lui estranee, è un tratto che caratterizza l’industria culturale contemporanea.
A differenza delle istituzioni sociali classiche, essa non costringe l’individuo bensì gli propone forme di divertimento ed emozione costante. La società del consumo si basa infatti su una spinta emotiva al “dispendio improduttivo, allo spreco e all’esaltazione degli impulsi onirici” che, intorno alla metà del Novecento, ha liberato nella società “istinti tumultuosi”, la cui soddisfazione è possibile solo nella dimensione del piacere.
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