La morte nella mano (1970)

10/04/2022


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Meglio conosciuto, a seconda dei continenti, con i titoli internazionali The Chinese Boxer e The hammer of God, è il rival school per eccellenza con tutte le regole (non) scritte del caso, vi sono i tratti distintivi divenuti ricorrenti in seguito: un aggressore (spesso straniero) che con la violenza umilia e uccide i membri di una comunità (spesso una palestra di arti marziali), un sopravvissuto della tragedia che cova rancore e vendetta, l’apprendimento del vendicatore di una speciale tecnica di arti marziali, una resa dei conti finale sanguinosa. Se uno non ha mai visto la pellicola la troverà lineare, semplice, in realtà assapora la pasta del classico, il prototipo magari ancora grezzo ma già scolpito nella sua forma pronta a essere riprodotta in centinaia di varianti. Non è mai stato chiarito abbastanza ma l’influenza dei western italiani appare evidente, a loro volta ispirati dai chambara giapponesi, a tratti sembra di assistere a veri duelli, dilatati nei tempi e di secca violenza, inoltre arriva una parata di killer chiamati per eliminare l’eroe proprio come nei film che noi (e fatemi usare il plurale maiestatis per tirarcela un po’!) italiani  giravamo nei deserti spagnoli.
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Fonte: Dead Inside
nel canale: cinema