Le distopie di Matthew Baker? Sono già in corso
07/05/2022

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Tutte le ricche, spiazzanti, micidiali short stories di Baker costituiscono degli ottimi, indiscutibili motivi per visitare quest’America immersa nella quotidianità delle cose – l’unto che resta sulla dita dopo una cena take-away, le partite di baseball dei figli, i giochi al buio durante un lungo black-out – e per questo vicinissima a noi, ma al contempo inedita, esacerbata, sottolineata nelle sue storture, improvvisamente squarciata a mostrarci gli strappi, i disperati buchi neri in cui stiamo già precipitando.
È di questo che Baker ci parla, di una moltitudine di situazioni a portata di mano e delle zone oscure da cui originano le nostre ambiguità, così che ci assalga l’atroce sospetto che la distopia di cui leggiamo sia già ampiamente in corso.