Le mille e una voce | Lettere
22/05/2023

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«Volevo raccontare la Tunisia degli anni Trenta, un periodo effervescente e cruciale della nostra storia nazionale, estremamente ricca di conflitti politici e culturali», scrive Amira Ghenim. Il militante e attivista Taher al-Haddad è una delle figure emblematiche di quell’epoca. Strenuo difensore dell’emancipazione delle donne tunisine, il suo saggio La nostra donna nella sharia e nella società ha agito come cataclisma sulla moschea e università Zaytuna, forse la più importante «casa dei notabili» di Tunisi. Non a caso la Zaytuna è al centro di quella medina della città che fa da sfondo alla vicenda. Hind, l’ultimo personaggio a prendere la parola e depositaria delle memorie private, raccoglie questa eredità rivoluzionaria:
Volevo andarci giù pesante con le provocazioni, e così ho ricordato ai presenti che i veri nemici della parità tra uomo e donna non sono soltanto i tizi barbuti con indosso il caftano da talebani, ma anche la maggior parte dei progressisti che partecipano, insieme alle mogli, alle celebrazioni per la festa della donna, e intervengono alle conferenze scientifiche e dai pulpiti giornalistici parlando di diritti delle donne e pari opportunità, ma quando entrano a casa loro e si tolgono giacca e cravatta svelano la loro vera natura, quella di maschilisti pieni di complessi di superiorità e fantasie di potenza, intesa nella sua semplice accezione sessuale.
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