LINA MEIFFRET partigiana e letterata, amica del giovane Calvino.

25/04/2022


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Tra le tante storie incontrate, in un campo largo che ha unito intenti e percorsi diversi, abbiamo voluto approfondire con curiosità e passione la storia di una figura rimasta ai margini, di cui (con l’aiuto di resoconti storici, voci di cultori di storia locale e testimoni eccellenti) abbiamo mano a mano scoperto l’originalità e la profondità, quella di Lina Meiffret, «gentile di natura ma con un forte nucleo di determinazione», come la ricordano e «nota idealista nemica dichiarata in campo aperto del fascismo e del nazismo», come risulta dall’Ufficio di Polizia Politica all’A.M.G. di Bordighera.

Il ricordo commosso di Lina Meiffret quale «… prima partigiana», fatto da Italo Calvino e citato all’inizio, vuole infatti riconoscere il ruolo della partigiana che ha messo a disposizione se stessa e la propria capacità di azione e di ingegno nella lotta antifascista, prima e dopo l’8 settembre 1943, purtroppo vittima della crudeltà e della disumanità del drammatico periodo storico. Solo qualche accenno per rappresentarne la pienezza di coinvolgimento. Subito dopo l’8 settembre, per iniziativa di Renato Brunati («figura ardimentosa e romantica») e «l’eroica Meiffret» si costituì la prima banda partigiana della zona di Sanremo, in contemporanea con quella di Felice Cascione ad Imperia. Brunati e Meiffret raccolsero una trentina di giovani, tra Sanremo e Bordighera, a Baiardo nella villa della stessa Lina, «la sola donna del gruppo».
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Fonte: Nazione Indiana
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