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Margini | Dalla provincia per la provincia | Visioni

20/09/2022


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Il film mi ha sorpreso, perché a livello registico è molto pulito, composto, ben costruito e lascia parlare il tema piuttosto che accompagnare con il linguaggio visivo, una cosa che ci si potrebbe aspettare. Come mai hai scelto di raccontarlo così?

Noi avevamo l’ossessione di raccontare la fissità della provincia, per cui non ci veniva spontanea l’idea di evidenziare le situazioni con dei movimenti di macchina. Volevamo che i toni del film fossero i toni dei personaggi, quindi quello che dettava lo stato emotivo del pubblico doveva venire dalla storia, dai protagonisti e dalle situazioni. Per i personaggi è tutto estremamente serio, per cui anche sul set abbiamo lavorato molto per evitare la punch line, il momento ad effetto, la risata: non è un film comico. A noi piacciono i film di situazioni, quindi abbiamo pescato tanto da film internazionali, da This Is England ai film di Baumbach a L’odio, a livello di scrittura da Full Monty, e poi ovviamente abbiamo in casa dei top player: Virzì e Monicelli. Virzì è stato forse il primissimo italiano di cui mi sono innamorato al cinema perché Ovosodo che è un film che quando lo guardi all’età che avevamo noi quando è uscito ti cambia la vita, e Amici miei è un film che quando lo vedi e prendi la sbornia che c’ho preso io poi te lo riguardi una volta ogni tot mesi perché sai che parla di te, c’è lo stesso malessere, lo stesso benessere, eppure si parla di persone che hanno età, stili di vita, modalità di relazione completamente diverse dalle tue ma c’ha qualcosa, c’ha un’anima, c’ha un sentimento che è tuo.
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Fonte: L'eco del nulla
nel canale: cinema