Memoria delle mie puttane allegre di Carlotta Vagnoli

20/05/2022


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Anche per Carlotta Vagnoli, Cent’anni di solitudine è una lettura legata alle origini, ma in un senso molto terreno e poco metaletterario. Ce lo racconta in Memorie delle mie puttane allegre, testo della nuova collana di Marsilio, che si muove tra il memoir, lo studio di genere dell’opera di Márquez, tra interpretazione e attivismo. Le sue origini, dal lato materno, sono sulla costa degli Etruschi, in un paesino, Marina di Castagneto, protetto dalla pineta come Macondo. In questo memoir, Vagnoli ci fa entrare nel borgo toscano e per un gioco di specchi, dove le acque si mescolano, e assieme alle acque anche lo spazio e il tempo, è come se mettessimo piede a Macondo. E i personaggi reali di Marina, la proprietaria del ristorante, l’estetista, la nonna… diventano Ursula, Pilar Ternera, Remedios Buendía.
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Fonte: Exlibris 20
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