Mondiale 2022: guida all’Iran
14/11/2022

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Alcune donne colgono l’occasione e infrangono i divieti imposti dalla shari’a. La passione per il calcio diventa momento di ribellione contro il regime degli ayatollah. I caroselli per le strade sono la risposta a un regime liberticida, a un’imposizione retrograda di usi e costumi che le seconde generazioni figlie della rivoluzione islamica non intendono più accettare.
Il calcio mette a dura prova il governo, che cerca di rispondere: scendono in campo le milizie paramilitari, il volo dei calciatori viene ritardato di giorni, i messaggi delle radio di Stato profusi a tutto volume, con la richiesta alle donne di rientrare nelle case. L’amore per il calcio e per la libertà, però, in quei giorni è più forte di tutto. Anche della polizia locale, che incapace di contenere la folla di donne deve acconsentire al loro ingresso nello Stadio Azadi (ironicamente, in arabo farsi significa “libertà”) luogo scelto per i festeggiamenti.
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