Nel quarto concerto della stagione sinfonica al Teatro Verdi di Trieste trionfa Ettore Pagano col suo violoncello. Grande prestazione dell’orchestra della fondazione triestina, ben diretta da Kevin Rhodes
24/09/2023

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Solista che era Ettore Pagano, il quale già l’anno scorso raccolse un trionfo a Trieste e che si è confermato talento purissimo anche nella successiva Trascrizione per violoncello e orchestra del Nocturne nr.4 – originariamente scritto per pianoforte – in cui ha figurato molto bene anche il flauto di Giorgio Di Giorgi.
Ma Pagano è esploso in tutta la sua grande comunicativa nel terzo brano proposto, Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra op. 33, non a caso cucito su misura dal compositore per un grande violoncellista del passato, Wilhelm Fitzenhagen.
Virtuosismo, legato, musicalità ed empatia, controllo delle dinamiche stupefacente hanno consentito a Pagano di superare tutti gli scogli di una pagina di ardua esecuzione e di accattivarsi ancora una volta la simpatia e gli applausi del pubblico triestino. Un vero e proprio trionfo rafforzato da due splendidi bis, in cui è spiccata anche una specie di adrenalinica improvvisazione che stava a cavallo tra il blues e il jazz che mi ha ricordato, si parva licet, certe folli cavalcate della chitarra di Jimi Hendrix.
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