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Niente di nuovo sul fronte occidentale (2022)

14/02/2023


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Niente di nuovo sul fronte occidentale
si distingue per una messa in scena quasi “pornografica” della guerra e dei suoi orrori, grazie a scene degne di un film horror che riversano sullo spettatore tutto il dolore fisico a cui, magari, spesso non si pensa; al “uno sparo ed è tutto finito”, Edward Berger preferisce la lenta agonia di corpi arsi vivi, schiacciati dal peso dei carri armati, soffocati dalla terra e dal fango delle trincee abbattute, persino dilaniati da armi improprie, e sottolinea (se ancora ce ne fosse bisogno) la stupidità e l’orrore della morte, che non guarda in faccia proprio nessuno. In questo senso, la sequenza più angosciante e grottesca è quella principale, che descrive l’orribile “cerchio della guerra” attraverso gli occhi di un soldato al quale, nel giro di pochissimi minuti, viene tributata la stessa importanza del protagonista, così da colpire ancora di più lo spettatore con la sua inevitabile morte.
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Fonte: Il Bollalmanacco di Cinema
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