Notte senza fine: Il Mostro di Alessandro Ceccherini
12/07/2022

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Ricordo bene quella strana sensazione, da assediati senza assediante, perché lui, il Mostro, non lo immaginavamo come individuo, come persona, come corpo: era più una patologia della normalità, un sintomo del mondo. Era il fuori di noi in agguato, nel buio alla periferia del mondo vivo e attivo, presenza intrisa di una cattiveria smisurata perché senza scopo, e perciò ingiustificabile, indecifrabile. Non era questione di mistero: c’era semmai in quei delitti, strisciante, il marchio di un’insensatezza ricercata, profonda. Lo scassinamento della catena di ragione, raziocinio, emozioni e sentimento.
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