Notte sulla città

08/05/2022


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Fu così che, in una sera come tante altre, la sua passeggiata irrequieta lo portò in una delle zone più desolate della città. Vecchi edifici figli di un piano regolatore mai nato e di lottizzazioni selvagge inframmezzavano una bassa collinetta coperta di erba giallastra e malsana. Palazzi che non superavano il quinto piano dalle facciate abbandonate all’incuria e ai segni del tempo, strutture tubolari di amianto velenoso mai rimosso ne ornavano le facciate. Niente scale di sicurezza, solo tante finestre in forma di cellette soffocanti da cui filtravano luci elettriche fioche, o forse erano i vetri sporchi a renderle opache. Non gli giungevano i rumori della vita stipata in quei palazzi, ma il suono del vento, che in quel punto della città spirava più forte, e qualcosa più in sottofondo ma che di minuto in minuto cresceva, una sorta di sordo brontolio, tra un russare asmatico e il respiro inquieto di un’invisibile entità colossale.
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Fonte: la nuova carne
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