Parlami di Francesco Zani
11/04/2023

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La Romagna non è affatto quel locus amoenus ovattato e scanzonato che siamo abituati a vederci raccontato. Qui, in questa porzione di territorio c’è un lato oscuro, fatto di malaffare, caporalato in salsa romagnola, decisamente lontano dal benessere. C’è un traffico di uomini più modesto rispetto al sud Italia, ma che comunque si fa sentire. Nella storia infatti è lo sfondo di un’intera vicenda.
È su queste pieghe che Zani pone l’accento, scandaglia quel mondo di sotto, attraverso le voci di vari personaggi. L’autore li descrive, non si compiace, ma nemmeno cade nella disperazione più profonda: «Emidio era passato a controllare e si era arrabbiato moltissimo perché una cosa del genere avrebbe potuto dare nell’occhio. Tra di loro non sapevano nulla gli uni degli altri, alcuni erano senegalesi, altri nigeriani, poi c’erano ivoriani e camerunensi. Parlavano i loro dialetti, il francese e l’inglese. Il poco italiano che apprendevano riuscivano a captarlo mentre lavoravano, ma non sapevano nulla né dell’Italia, né di Cesenatico. Ne arrivavano di nuovi in continuazione e Arkane svegliava tutti per fare posto.»
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