Rapito, di Marco Bellocchio (2023)
26/05/2023

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Tutto il film fotografato magistralmente da Francesco Di Giacomo si muove tra luci e (molte) ombre di chiara matrice pittorica. Un sontuoso affresco in movimento, inebriante e spietato, bellissimo da guardare, ma altrettanto arduo da metabolizzare. Bellocchio contrappone alla bellezza delle immagini, una lucida e crudele disamina sulla fascinazione del potere, sul suo uso sconsiderato e sulle inevitabili conseguenze di chi lo subisce. Nel caso Mortara non si tratta semplicemente come per Moro di un rapimento fisico, ma di una vera e propria sottrazione d’identità andata perduta per sempre nonostante la longevità del protagonista.
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