Recensione: “La casa sul mare celeste” di TJ Klune

16/03/2023


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Bambini peculiari che, oltre che per il loro aspetto e i loro poteri si distinguono per l’unicità dei loro caratteri e nel modo di affrontare la vita. Ricorderò sempre il macabro umorismo e il pungente sarcasmo della piccola Talia e del piccolo Lucy; la dolcezza di Chauncey e Theodore, la profondità di Sal e di Phee.
Ve li descrivo appositamente per ciò che mi ha colpito del loro carattere e non per le loro sembianze, perché la loro natura straordinaria, e questo ci tiene a sottolineare più volte l’autore, non inficia la loro essenza.
L’aspetto, i poteri, non cambiano ciò che sono: degli amorevoli bambini, (probabilmente la combriccola di ragazzini più simpatica e divertente che l’assistente sociale avrebbe potuto trovare) un po’ scottati dalle esperienze passate, un po’ ammaccati, un tantino insicuri, e per questo in cerca di amore, cura, affetto e protezione.
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Fonte: Café Littéraire Da Muriomu
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